Il tiro con l’arco

Il tiro con l’arco Corso di tiro con l’arco

Approfondiamo l’argomento

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera

Il tiro con l’arco è uno sport di antiche origini. Diverse, nelle gare nazionali ed internazionali, sono le prove che contraddistinguono questa disciplina. L’arco – come strumento di offesa (inteso come arma) ma anche come strumento di caccia, svago e di sport – è certamente una tra le invenzioni più originali dell’uomo, che lo ha sviluppato, nelle varie aree del pianeta, in tempi diversi e indipendenti, in ogni caso è uno dei primi congegni primitivi evoluti. Si ritiene che la prima raffigurazione di un arco si possa indicare in un graffito di circa trentamila anni fa. Sicuramente sin dal Paleolitico l’uomo si serviva di questo strumento come sistema atto a colpire una preda, mantenendosi ad una distanza di sicurezza. Il tiro con l’arco comparve per la prima volta ai Giochi olimpici del 1900 a Parigi. Escluso dopo il 1920 è stato riammesso a partire dalle Olimpiadi di Monaco del 1972, anno in cui è rientrato a far parte delle specialità olimpiche.

 

Componenti e accessori

Ogni arco è composto da diverse parti. Sulle diverse tipologie di arco esistenti si possono distinguere:

  • Riser ( o Impugnatura)
  • Flettenti
  • Corda
  • Bottone
  • Rest ( o Poggiafreccia)
  • Stabilizzazione
  • Clicker

Questi sono alcuni accessori dell’arciere:

  • Frecce
  • Dragona
  • Patelletta o guantino
  • Sgancio meccanico
  • Faretra
  • Protezioni

 

Riser

Il riser è il corpo centrale dell’arco, la parte che si tiene in mano per tirare. Ne esistono di diversi tipi, materiali (legno, alluminio, carbonio) e lunghezze. Negli archi TD (take down, smontabili) costituisce il supporto su cui vengono montati i flettenti, ma è anche il supporto per molti accessori come mirino, bottone, rest e clicker.

Flettenti

I flettenti sono, come dice il nome stesso, la parte dell’arco che si flette. Sono costruiti in diversi materiali (legno, carbonio, fibra, ceramica) e caratterizzati da due parametri (lunghezza e libraggio) che variano e vanno scelti in base all’arciere che li utilizzerà. Negli archi TD costituiscono parti separate da montare sul riser, negli archi monolitici sono un naturale prolungamento dell’impugnatura.

La corda

La corda può essere composta da filamenti di diverso materiale, in fibre naturali (ad esempio, il lino) o fibre sintetiche. Nella parte centrale della corda c’è un filamento più spesso (detto “serving”) dove vengono fissati i punti di incocco che indicano dove va posizionata la freccia. A seconda del tipo di intreccio si distinguono corde di tipo “continuo” e corde di tipo “flemish”. Nelle corde continue i loop (anelli tramite i quali la corda mette in tensione l’arco) vengono realizzati allargando i trefoli alle estremita’ ed avvolgendoli con un serving ( in effetti queste corde sono composte da un unico filamento che fa molti giri (12 o più) . Nelle flemish invece viene realizzata una impiombatura particolare dei due capi della corda . Le corde per archi compound non rientrano in queste due categorie in quanto quasi ogni modello di Arco compound necessita di un particolare set di corde e cavi.

Il bottone

Formalmente detto “bottone elastico” o “bottone di pressione”, spesso chiamato Berger Button, è un sistema di ammortizzamento che attenua le vibrazioni della freccia al momento dello scocco. Ne sono in commercio diverse tipologie, con regolazioni più o meno precise della molla di pressione.

Il rest

Il rest è il supporto sul quale si appoggia la freccia. Ne esistono diversi tipi, da quelli adesivi in plastica a quelli in metallo con supporto a vite.

Il mirino

Il mirino costituisce un sistema di puntamento, regolato a discrezione dell’arciere, a seconda della distanza del bersaglio o delle condizioni di luce. Ne esistono diverse tipologie, con una diversa precisione nella regolazione della diottra. L’Arco compound FIARCO può utilizzare una lente di ingrandimento sulla diottra e una bolla per meglio allineare l’arco al bersaglio.

La stabilizzazione

La stabilizzazione è un sistema che serve a limitare le oscillazioni dell’arco. Può essere composta da diverse parti: gli Archi compound generalmente usano una sola asta centrale, mentre gli Archi olimpici vi aggiungono anche due barre più corte (dette “baffi”) poste lateralmente, circa 45° verso l’interno.

Il clicker

Il clicker è formato da una linguetta metallica che indica quando rilasciare la freccia, garantendo all’arciere un allungo costante. E’ possibile modificarne la lunghezza e la curvatura, e – come per tanti altri accessori – personalizzare il colore dell’estremità. Il suo nome deriva dal “click” he produce quando la punta della freccia esce dalla linguetta metallica, appena prima dello scocco della freccia.

Le frecce

Così come l’arco anche la freccia ha subito una trasformazione nel corso degli anni. Dal legno di cedro o di tiglio si è passati alle frecce in alluminio, per poi arrivare alle aste in carbonio e alluminio/carbonio. Si noti comunque che tuttora sono utilizzate tutte le tipologie di materiale, a seconda della specialita’ praticata. Diametro, Lunghezza, peso, tipo di impennatura o di punte di freccia da utilizzare sono sempre in relazione al fisico dell’arciere, alla potenza dell’arco e al tipo di tiro (Indoor, FITA, Hunter & Field, ecc.). In generale le frecce di diametro maggiore consentono di coprire un’area maggiore sulla visuale (il bersaglio) ma sono più soggette al vento ed a movimenti sbagliati, mentre le frecce più sottili sono più veloci e leggere.

La dragona

La dragona (o “dragonne”) è un cordino che lega la mano dell’arciere al riser in modo da non perdere l’arco durante il rilascio. Ne esistono due tipologie principali: quelle che si legano al dito e quelle che si legano al polso.

La patelletta

La patelletta (o “tab”) è composta da diversi strati di pelle, cuoio o materiali sintetici. Serve per proteggere le dita che tirano la corda da abrasioni causate dal rilascio. Ne esistono di varie misure, forme e colori; l’ideale è modellarla sulle dita dell’arciere che deve utilizzarla. Per la divisione Arco nudo FITARCO la patelletta deve essere priva di cuciture, che potrebbero servire di riferimento all’arciere. In alcune specialita’ alla patelletta si preferisce un tipico guantino in pelle rinforzata, a tre dita (indice, medio, anulare) che consente una maggior rapidita’ di tiro.

Lo sgancio meccanico

Lo sgancio meccanico è un accessorio per l’Arco compound, utilizzato per rilasciare la corda; di fatto sostituisce la patelletta o il guanto proteggi dita. Le dita dell’arciere non toccano la corda e si eliminano quasi del tutto le possibili interferenze di un rilascio manuale. Ne esistono di diversi colori e tipologie, che cambiano radicalmente il modo di rilasciare: ci sono sganci a pressione, a rotazione, back-tension, tenuti tramite una fascia sul polso o con le dita.

La faretra

La faretra è il contenitore delle frecce. Ne esistono tantissime differenti tipologie, di cuoio e in tessuto, da schiena o da fianco. Molti arcieri realizzano da soli la propria faretra, altri la personalizzano soltanto, attaccando spille e benemerenze conquistate, o semplici portafortuna.

Le protezioni

Le protezioni che può usare un arciere sono, oltre alla patelletta, parabraccio e paraseno (utilizzato anche dagli uomini). Possono essere costruite in diverso materiale, dal cuoio alla plastica, dal tessuto naturale o sintetico. Servono per proteggere l’arciere dai colpi e dalle abrasioni causate dalla corda durante il rilascio e, soprattutto il paraseno, per garantire alla corda un attrito sempre costante con il corpo dell’arciere, limitando il più possibile le interferenze.

 

Federazioni italiane

In Italia esistono due diverse federazioni di tiro con l’arco:

  • Federazione Italiana Tiro con L’arco (FITARCO)
  • Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna (FIARC)

 

Tiro FITARCO

Per approfondire, vedi la voce Federazione Italiana Tiro con L’arco.

La pratica sportiva contemporanea, così come concepita e approvata dalla FITARCO, è ripartita in funzione del tipo di arco utilizzato in:

  • Arco olimpico (o ricurvo)
  • Arco nudo
  • Arco compound

 

Nonostante il materiale che compone gli archi non sia regolamentato ormai quasi tutti i produttori, anche artigianali, utilizzano materiali ad alto contenuto tecnologico. Per i riser il materiale più usato è la lega d’alluminio, negli ultimi anni l’evoluzione sta portando alluminio con inserti strutturali di carbonio incollati e versioni totalmente in fibra di carbonio. La costruzione dei flettenti è fatta con una sovrapposizione di strati alternati di vari materiali: legno-legno, legno-carbonio, schiuma sintetica-carbonio, ne sono stati creati anche modelli con lamine ceramiche e inserti in titanio.

 

Tiro FIARC

Per approfondire, vedi la voce Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna. Un tipico tiro FIARCUn’altra tipologia di tiro con l’arco è quella regolamentata dalla FIARC (prima Federazione Italiana ARcieri Cacciatori, poi diventata Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna), in cui viene praticata un’attività venatoria simulata.

Il tiro FIARC si differenzia dal tiro FITARCO per tre caratteristiche:

Il tiro e’ sempre a distanza sconosciuta;

Ogni tiro e’ diverso da tutti gli altri (non si tira mai allo stesso bersaglio dallo stesso picchetto); Si effettuano anche tiri a tempo limitato (es. tre frecce in venti secondi) e tiri a bersaglio mobile. Le competizioni si svolgono su percorso naturale (generalmente boschi o radure con macchie) in cui vengono ambientate le situazioni di caccia simulata utilizzando sia visuali bidimensionali (paglioni con sagome cartacee) che tridimensionali (sagome in resine plastiche); negli ultimi anni vengono utilizzati ormai quasi esclusivamente bersagli tridimensionali, che raggiungono un notevole realismo con un’ambientazione ben curata. Il percorso a piedi da compiere tra una piazzola e l’altra rende questo sport un’attività fisica sana e completa, anche se non esasperata e praticabile a qualunque età.

 

Tiro Roving

Parallelamente alla FIARC (ma nato precedentemente) esiste il circuito dei cosiddetti “Roving”. Si tratta di una disciplina di tiro per molti aspetti analoga a quella praticata in FIARC anche se esistono fondamentali differenze. La principale riguarda le tipologie di archi ammesse alle gare: solo archi tradizionali (sono esclusi i compound). Lo spirito del Roving è quello di rendere la simulazione venatoria ancora più realistica attraverso la limitazione a un massimo di 30-35 metri delle distanze a cui possono essere posti i bersagli, preferibilmente tridimensionali, l’utilizzo per alcune piazzole di tree-stand (seggiolini posti sugli alberi), talora l’uso di lame da caccia, di punte blunt e di frecce “flu flu”, un maggior numero di bersagli in movimento (senza limiti massimi di velocità) e a volte bersagli non segnalati sulla “tabella di piazzola” ma da cercare entro un certo limite di tempo all’interno di un’area delimitata. Oltre che realistiche, queste gare sono molto divertenti: spesso vengono inserite alcune piazzole realizzate con quello spirito “ludico” che è sempre apprezzato dalla maggioranza degli arcieri tradizionali. Il divertimento non inficia la validità arcieristica di queste gare, frequentate da arcieri di altissimo livello come da entusiasti con minore esperienza. Nei roving è stato eliminato il libbraggio minimo degli archi, previsto dai primi regolamenti, che resta in vigore per il solo roving nazionale di tiro istintivo venatorio o per l’accesso ad alcuni premi speciali (categoria “Venatores”). Le gare del circuito Roving si svolgono prevalentemente nelle regioni settentrionali d’Italia, dove questa disciplina è nata, ma negli ultimi anni si sono molto diffuse anche nel centro-sud proprio per le caratteristiche sopra descritte, che le rendono particolarmente apprezzabili ed appaganti per gli arcieri tradizionali.

Contatti

Email
info@alabardecamune.it

Indirizzo valido per qualsiasi comunicazione

Telefono

329 8973801 (Presidente Fiorini Oliviero)

348 4460381 (Segretario Abele)

Indirizzo palestra:

presso ex Consolata – via
Valeriana, 2 – 25047 Darfo
Boario Terme – (Bs)

Sede campo campagna e open:

via Alabarde   – 25047
Darfo Boario Terne  -(Bs)